Fare, cooperare, aiutare coniugando tradizione e contemporaneità

Autore:
Marisa Falcone
31/03/2021 - 04:22

«Siamo la Compagnia del Fare, ci consideriamo una sorta di start up che vuole fare buona Politica oltre ogni faziosità partitica. Ci interessa contaminare con le buone pratiche per coinvolgere chi vorrebbe agire ma ancora non si è deciso a rimboccarsi le maniche. Siamo stanchi di sentire lamenti, dobbiamo agire!». Esordisce così Maurizio Pedi, attuale presidente di Genius Loci, associazione con sede a Caltagirone attenta alle vocazioni del territorio.

Maurizio Pedi è un noto medico che non si è accontentato di svolgere bene la sua professione perché in lui c’è forte il desiderio di servire la propria città, Caltagirone, centro che fa parte dell’Area della Città Metropolitana di Catania, ricco di testimonianze artistiche e culturali che ricordano un passato illustre da valorizzare e salvare da obsolescenza e degrado. Caltagirone è una delle otto città tardo barocche del Val di Noto (Sicilia sud-orientale) riconosciute dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità; famosa per le maioliche policrome che ornano gli antichi palazzi e le vie e che ricoprono i 142 gradini della imponente Scalinata di Santa Maria del Monte che si eleva dalla Piazza Municipio tra due fitte schiere di case superando un dislivello di 45 metri e per il pregevole artigianato ceramico, antica tradizione ancora viva e vitale.

Abbiamo deciso di conoscere meglio questo esperimento virtuoso di cittadinanza attiva in Terra di Sicilia, connotato da genuino civismo e amore per il territorio che viene percepito come luogo del cuore; che vuole valorizzare e preservare il prezioso patrimonio, eredità di un passato illustre, e consegnare alle generazioni future una città ricca di storia e di fascino.

«Un focus sulla città per rivitalizzare il legame con il territorio; il nostro motto possiamo riassumerlo in sole tre parole: fare, cooperare, aiutare. La nostra ricetta è semplice: con il poco di molti è possibile tutelare e valorizzare i Beni Comuni», continua Maurizio Pedi e aggiunge: «Eravamo stanchi di circoli pseudoculturali, meri contenitori vuoti. Non ci bastava lucidare il contenitore, volevamo riempirlo di contenuti. Così, nel 2017, abbiamo fondato Genius Loci, una organizzazione di volontariato di promozione culturale che conta circa cento soci, tutti legati al territorio di Caltagirone. Noi soci ogni anno presentiamo idee progettuali con cui desideriamo contribuire al benessere collettivo. Scegliamo di comune accordo le proposte che appaiono più idonee a tutelare, valorizzare e incrementare il nostro patrimonio culturale, monumentale, paesaggistico e ambientale in senso ampio. Siamo quotidianamente in contatto tra noi grazie a una chat social, le restrizioni conseguenti alla pandemia non ci hanno fermato e non hanno scoraggiato nessun socio perché siamo fortemente motivati, addirittura abbiamo visto crescere i nostri iscritti e i nostri consensi. Non ci interessano le cene di gala, i dibattiti pieni di chiacchiere, le primogeniture, le dita puntate contro; desideriamo solo rendere più bella e accogliente la nostra Caltagirone: facendo, cooperando, dando una mano».

E infatti Genius Loci affianca la Pubblica Amministrazione, sostiene le attività associative e le iniziative private coerenti con i fini dell’Associazione. Acquista, restaura, recupera, rende accessibili e fruibili i Beni Culturali e vuole salvaguardarli da alienazioni che depaupererebbero irrimediabilmente la città.

«Riteniamo che, per il conseguimento dei nostri scopi, siano imprescindibili sia l’esigenza di alimentare la crescita culturale, rafforzando così l’identità e la memoria civica della popolazione locale, sia il coinvolgimento delle giovani generazioni con missione pedagogica e civica per formare i cittadini di domani. A tale proposito voglio ricordare una recente esperienza con i nostri soci junior, studenti di 10-14 anni, presso il Giardino di Palazzo Spadaro nel centro storico di Caltagirone. Non ci siamo limitati al racconto della storia di quel luogo, ma abbiamo cercato di stimolare l’attenzione dei giovanissimi verso il rispetto del Bene Comune mostrando loro come un luogo, seppure di pregio, quando non viene più utilizzato, diventa inesorabilmente bersaglio di atti vandalici da parte di chi non ha senso civico».

Come è nata la sezione soci junior? Non è usuale trovarla nelle associazioni.

«Da un progetto educativo che ha coinvolto studenti e insegnanti delle classi V elementare e I media del quartiere Semini; abbiamo chiesto ai ragazzi, dopo alcuni incontri dedicati ad informazione e sensibilizzazione, di presentare degli elaborati sul patrimonio artistico e architettonico di Caltagirone. I dieci alunni che hanno prodotto i migliori elaborati hanno ottenuto tessera e distintivo della nostra Associazione. Siamo consapevoli della fondamentale importanza che riveste il coinvolgimento dei giovanissimi perché sono particolarmente recettivi ai messaggi culturali. Questi dieci bambini sono oggi i soci junior di Genius Loci; li abbiamo coinvolti nei lavori delle Commissioni interne che si occupano del recupero e ripristino delle opere vandalizzate ed hanno avuto, così, modo di toccare con mano la complessità del lavoro di restauro. Completato il restauro sono stati loro a consegnare alla Città, e per essa al Sindaco, le opere restaurate e ne sono diventati idealmente i custodi. Il nostro auspicio è che questi progetti che coinvolgono i più giovani aiutino a costruire una società più consapevole del Bene Comune e più responsabile della tutela dei Beni Comuni. Credo che emerga chiaramente come ci stia a cuore il recupero del patrimonio culturale, artistico e architettonico della nostra Caltagirone. Facciamo, non stiamo lì a cercare responsabilità e omissioni. Le quote annuali che versiamo hanno già una destinazione: la nostra bella Caltagirone, consapevoli che una comunità si salva se tutti contribuiamo facendo la nostra parte».

Genius Loci sa parlare la lingua aulica della Tradizione ma sa pure coniugarla perfettamente con i linguaggi della contemporaneità, come dimostrano gli interessanti percorsi nei quartieri del centro storico illuminati dai colori della Street Art, riflettore impietoso puntato sui segni della obsolescenza e del degrado con lo scopo di stimolare gli interventi di recupero e di risanamento.

Maurizio Pedi (nella foto a lato è il primo a sinistra) sorride e subito ci racconta: «Sì, proprio così. Noi apprezziamo il linguaggio con cui si esprime la Street Art, la sua capacità di creare una nuova dimensione dello spazio pubblico e di costruire un dialogo con la città e i suoi abitanti, di offrire spunti di riflessione e opportunità di recupero di spazi e rapporti umani. È nato così il progetto RigenerArt (vai alla gallery), ideato per la rigenerazione urbana di alcuni quartieri di Caltagirone mediante interventi di arte pubblica, con il coinvolgimento di artisti esperti di rinomata fama insieme ai nostri concittadini per promuovere la conoscenza, il senso di appartenenza e il valore del territorio. Una opportunità, quindi, per rendere vivo il territorio, coniugando l’arte al paesaggio urbano e per scoprire e rigenerare spazi meno vissuti o, addirittura, dimenticati. Le nostre ispezioni, volte alla ricerca di muri idonei alla realizzazione di murales, ci hanno condotto appunto a scoprire piccoli spazi invasi da rifiuti e topi dove era impossibile camminare e che imponevano interventi urgenti di pulizia e risanamento per essere resi fruibili. La nostra presenza in quei luoghi ha destato la curiosità degli abitanti della zona che si sono lasciati coinvolgere nelle opere di pulizia e recupero. Quegli angoli degradati sono diventati così luogo di socializzazione ed il quartiere è stato rivitalizzato. Abbiamo realizzato un percorso turistico di rigenerazione urbana che inizia dal parcheggio del quartiere Cappuccini, con un itinerario esclusivamente pedonale si addentra quindi nei luoghi più caratteristici del centro storico attraversando quartieri che risentono degli effetti della marginalità: Acquanuova, San Pietro, San Francesco d'Assisi, San Giuliano, San Giacomo ed Ex Matrice. In ogni quartiere la presenza di un murale è uno stimolo alla riflessione e al ricordo ma è anche una provocazione. Ciascuno di noi può e deve dare il proprio contributo perché il mondo che verrà sia più etico, perché empatia e sentimenti devono illuminare le nostre vite. E con questo spirito noi di Genius Loci svolgiamo la nostra opera di rigenerazione urbana, sociale e antropologica».

E noi auguriamo buon lavoro a Maurizio Pedi e ai soci di Genius Loci. Che siano custodi di Caltagirone e dei suoi abitanti, come quell’antico spirito mitologico che proteggeva i luoghi e i popoli che vi abitavano ispirandone le scelte.

 

Per saperne di più su Genius Loci:  www.geniuslocicaltagirone.com

 

Secondo il grammatico Servio Mario Onorato, “Nullus locus sine Genio” (Nessun luogo è senza un Genio).

 

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