Non più solo nei cibi, le microplastiche ora trovate anche nell'uomo

Autore:
Redazione
24/10/2018 - 08:04

Finora erano state trovate nei cibi, soprattutto nei pesci che le ingoiano in mare. Ma ora arriva il primo studio che conferma ufficialmente come le microplastiche rischino di invadere anche il corpo umano.

Presenti in una miriade di prodotti tra cui anche molti contenitori per alimenti e nelle bottiglie di plastica, queste microparticelle fanno ormai parte integrante della nostra catena alimentare. Lo dimostra uno studio pilota che per la prima volta analizza campioni di feci di un piccolo gruppo di persone di vari paesi tra cui l'Italia: in ognuno dei campioni sono state trovate diverse tipologie di microplastiche, fino a ben nove diverse per campione. Il lavoro è stato condotto presso la Medical University di Vienna e l'Environment Agency Austria monitorando otto persone in Finlandia, Italia, Giappone, Olanda, Polonia, Russia, Gran Bretagna e Austria.

Le microplastiche sono particelle di piccole dimensioni che possono sia trovarsi nella composizione di certi prodotti, sia prodursi accidentalmente dalla degradazione di materiale plastico. Le più comuni sono il polipropilene, presente in una miriade di prodotti dalle sedie alle custodie per CD, e il polietilene tereftalato, utilizzato principalmente per produrre contenitori per bevande e per cibi.

Nel corso dello studio gli otto partecipanti hanno tracciato un diario alimentare per una settimana prima di raccogliere diversi campioni di feci. La presenza di microplastiche è stata riscontrata in ogni campione raccolto, in media 20 particelle ogni 10 grammi di feci.

«Si tratta della prima ricerca nel suo genere e conferma quanto a lungo abbiamo sospettato e cioè che la plastica raggiunge il nostro intestino. È dirimente capire cosa comporti per la salute umana, specie per chi soffre di disturbi gastrointestinali. Le particelle di microplastica si accumulano infatti nell'intestino e le più piccole possono entrare nel circolo sanguigno e potenzialmente anche raggiungere il fegato», dichiara l'autore Philipp Schwabl che presenterà il lavoro in occasione della settimana della United European Gastroenterology (26th UEG Week) a Vienna.

Gli autori della ricerca prospettano che oltre il 50% della popolazione mondiale potrebbe avere microplastiche nelle proprie feci, ma sottolineano la necessità di studi su più ampia scala per confermare questa teoria.

(ANSA)

 

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