La Riserva Naturale Integrale “Grotta di Santa Ninfa”
Situata nei territori dei Comuni di Santa Ninfa (TP) e di Gibellina (TP), la Riserva Naturale Integrale “Grotta di Santa Ninfa” è stata istituita nel 1995 con la finalità di tutelare e valorizzare il suggestivo ambiente carsico caratterizzato dalla presenza di fenomeni sia sotterranei (grotte) che superficiali (doline, inghiottitoi, valli cieche, “karren” e vaschette di corrosione) che si trovano all’interno della Valle del Biviere.
Delle sessanta cavità scoperte nell’area, la Grotta di Santa Ninfa costituisce, per gli aspetti geomorfologici e per la ricchezza delle concrezioni, la più estesa e più interessante. Caratterizzata da due sistemi di gallerie sovrapposte, è costituita da una fitta rete di cunicoli; il ramo superiore, ormai quasi asciutto, presenta spettacolari formazioni (cupole, canali di volta, meandri, ecc.), quello inferiore è, invece, interessato dalla continua azione di erosione e sedimentazione del corso d’acqua che provoca una lenta evoluzione della morfologia degli ambienti ipogei. Buona parte di tali ambienti sono impreziositi da colate e colonne, stalattiti ed infiorescenze parietali, alcune delle quali raggiungono dimensioni davvero notevoli.Vi è presente una fauna di particolare interesse, costituita sia da specie troglofile fortemente legate all’ambiente cavernicolo (tra cui l’isopode, l’aracnide, il dittero) che da specie epigee che penetrano occasionalmente all’interno, soprattutto quando attratte dalle condizioni ambientali favorevoli rispetto alla forte calura del clima all’aperto. Notevole è il numero delle specie di pipistrelli presenti. Recentemente, è stata scoperta anche una specie di artropode nuova, il millepiedi Choneiulus Fauna Europaea.
La Valle del Biviere (che costituisce la zona B della riserva) presenta una buona rete sentieristica che consente di raggiungere facilmente i luoghi più importanti dell’area protetta e del comprensorio, e di ammirare, quindi, sia le suggestive forme carsiche che la diversità della flora e della fauna delle aree circostanti.
FLORA. Anche se risente di una secolare antropizzazione che ha compromesso l’originaria presenza di macchia e bosco mediterraneo (va pure sottolineato che i rimboschimenti attuati dal 1980 hanno introdotto essenze estranee ai luoghi), la Valle del Biviere mantiene un notevole interesse floristico: sono infatti presenti ben tredici endemismi nonché altre specie rare o localizzate. Inoltre, data la natura diversa dei suoli, numerose sono le eterogenee associazioni vegetali presenti. Da ricordare, in particolare, il ricco campionario di orchidee selvatiche. Da segnalare, altresì, l’attività degli ultimi anni di Legambiente Sicilia, gestore della riserva, che, con l’impianto di alberi e arbusti tipici della macchia mediterranea, ha cominciato ad avviare il ripristino dell’habitat originario.
FAUNA. La riserva costituisce un’oasi ed un rifugio per numerose specie uccelli, sia stanziali che migratorie, come pure per un variegato campionario di mammiferi; in particolare il laghetto Biviere ospita una ricca comunità di anfibi, costituita da specie a rischio data la progressiva riduzione dei naturali habitat lacustri che il “progresso” sta determinando. Importante è, quindi, la presenza del discoglosso. Come pure del toporagno, un mammifero soricomorfo della famiglia dei Soricidi endemico dell’Isola e a serio rischio d’estinzione.
Come accennato prima, la gestione della R.N.I. “Grotta di Santa Ninfa” è stata affidata a Legambiente Sicilia. La normativa della Regione Siciliana è, infatti, una tra le poche che in Italia ha previsto l’affidamento della gestione delle riserve naturali anche alle associazioni ambientaliste, con attribuzione di pubbliche funzioni; questa scelta si è rivelata, nella quasi totalità dei casi, decisamente vincente permettendo sia un’ottimale conservazione degli ambienti naturali come pure una fruizione compatibile e con interessanti opportunità a vantaggio delle comunità locali. In atto Legambiente Sicilia, oltre a Grotta di Santa Ninfa, gestisce, sin dalla loro istituzione, le seguenti riserve naturali: Grotta di Sant’Angelo Muxaro, Isola di Lampedusa e Macalube di Aragona in provincia di Agrigento, Lago Sfondato in provincia di Caltanissetta, Grotta di Carburangeli in provincia di Palermo.In conclusione, giusto spendere due parole sul Centro Esplora Ambiente della Riserva “Grotta di Santa Ninfa”, spazio polifunzionale che, inaugurato nel 2016, è ubicato all’interno del Castello di Rampinzeri, un antico baglio poco distante risalente al Seicento, oggi di proprietà del Comune di Santa Ninfa.
È la sede della Riserva ed offre un accogliente centro visitatori con un apprezzato punto informativo utile a scoprire e godere dei vari aspetti dell’area naturale trapanese; un museo naturalistico interattivo, con ricostruzioni di ambienti, plastici tridimensionali e video; un centro di educazione ambientale con materiale utile a sperimentare, con interessanti esperienze didattiche, gli affascinanti equilibri naturali del luogo nonché un centro di documentazione in cui è possibile indagare ed approfondire vari temi di geologia, degli ambienti naturali e della conservazione della natura. Infine, ospita progetti di formazione naturalistica per docenti nonché seminari ed attività di livello, anche, internazionale.
Fotografie: Regione Siciliana - Osservatorio Regionale Biodiversità Siciliana
Legambiente Sicilia
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Catanese, dopo una lunga esperienza sindacale nel comparto della Pubblica Amministrazione, si dedica - nei primissimi anni Novanta del secolo scorso, sulle pagine del quotidiano del pomeriggio di Catania Espresso Sera - all’impegno sociale e civile finalizzato a raccogliere e far emergere le condizioni e le aspettative delle singole 17 Circoscrizioni in cui, all’epoca, era suddiviso il capoluogo etneo.
Dopo la chiusura del giornale, trasferisce lo stesso impegno sulle colonne del settimanale Prospettive, accompagnandolo - con ravvicinata periodicità - a spazi dedicati alle iniziative delle associazioni di volontariato attive nel territorio.
Ha curato il notiziario del Consiglio Provinciale Etneo della Consociazione dei Gruppi Donatori di Sangue “Fratres”, la newsletter della sezione “Antonio Farsaci” del Tribunale per i Diritti del Malato di Catania ed il Bollettino della Conferenza dei Comitati Consultivi delle Aziende Sanitarie della Regione Siciliana.
Con ilpapaverorossoweb torna in campo per un percorso di ricerca e proposizione di frammenti di quanto si sta muovendo nel vasto ed ancora indefinito universo della digitalizzazione sanitaria e della telemedicina in modo da cercare di coinvolgere e stimolare conoscenze e contributi su una materia che, comunque, pregnerà e condizionerà sempre di più l'esercizio della sanità nonché per proporre elementi di conoscenza riguardanti peculiari aree ambientali, come le 74 riserve naturali della Sicilia.