Scrittrici e poetesse di Sicilia, a Via dei Corti A.D.A.S. celebra la letteratura al femminile

Autore:
Serena Bonaccorsi
07/12/2018 - 08:04

Anche quest’anno A.D.A.S. – Associazione Difesa Ambiente Salute ha dato il suo contributo al Festival Indipendente di Cinema BreveVia dei Corti” che, giunto alla 4ᵃ edizione, si è tenuto dal 29 novembre al 2 dicembre 2018 a Gravina di Catania.

L’evento “Via dei Corti”, dedicato alla valorizzazione del territorio attraverso il sinergico connubio di cinema e cultura, ha stavolta voluto focalizzare la sua attenzione sulle donne, fornendo un particolare approfondimento sulcinema al femminile”.

L’intervento dell’A.D.A.S. dal titolo “Scrittrici e poetesse di Sicilia”, inserito nel CAMPUS - Sezione Libri e celebratosi sabato 1 dicembre, si è realizzato in un’approfondita digressione sul modo in cui è descritta e sentita dalle scrittrici siciliane la condizione della donna in Sicilia all’interno delle proprie opere. La conferenza, intervallata da alcune significative letture, si è svolta inoltre nella speculare intenzione di illuminare e accendere la curiosità su un patrimonio letterario insolito che si aggiunge e completa quello ufficiale, prevalentemente maschile. A tal fine, seppur potendone selezionare solo alcune, si è trattato in ordine cronologico delle scrittrici e poetesse siciliane che hanno traslato la propria rivoluzione di genere e sociale nelle loro opere allo scopo di attirare e coinvolgere sempre più “alleate”.

Le prime tracce di questa forza rivoluzionaria tutta al femminile sono state rinvenute già nella Sicilia sotto la corte di Federico II, quando la Scuola Poetica Siciliana apriva le porte alla poesia in volgare facendo diventare la Trinacria la patria dei fondatori della tradizione letteraria italiana. In questo fervente contesto si colloca la prima poetessa in volgare, Monna Nina o Nina Siciliana, che con i suoi versi d’amore attua la prima rivoluzione di genere in Sicilia rompendo i rigidi schemi dell’amore cortese che volevano il gentil sesso unicamente come oggetto del desiderio e della dedizione dell’uomo. Come la realizzazione di un sodalizio che lega le donne tra i secoli, quasi a volersi dare coraggio, si ritrova Nina Siciliana menzionata nella lirica di stampo patriottico Alle donne siciliane scritta dall’altrettanto temeraria poetessa e patriota palermitana Giuseppina Turrisi Colonna (1822-1848).

Tuttavia la Sicilia, terra per certi versi immobile, a quelle poche donne che sentivano la spinta coraggiosa di voler emergere e collaborare con il loro impegno nella creazione di una società evoluta, rese la battaglia ardua e irta di ostacoli perché spesso si trovavano isolate ed emarginate non solo dagli uomini ma anche dalle loro simili. Ne è un esempio la triste vicenda biografica della poetessa Mariannina Coffa Caruso (1841-1878), la cosiddetta “Capinera di Noto”, che in nome della sua vocazione letteraria decise, dopo anni di oppressione psicologica, di rompere i rigidi schemi della famiglia e della società allontanandosi dall’odiata casa coniugale e da quella natale.

Successivamente proseguendo cronologicamente si giunge alla scrittrice Maria Messina (1887-1944), conosciuta come la “scolara di Verga”, i cui personaggi femminili denunciano il destino infelice delle donne segnato dalla solitudine e dall’oppressione di un maschilismo imperante.

La sottile linea psicologica con la quale la scrittrice scruta la vita delle donne svela da un lato la tristezza che deriva dalla coscienza di essere destinate all’infelicità e dall’altro la consapevole rassegnazione di accettare questa infelice realtà in un obbligato silenzio, spinte dal pudore e in nome di una dignità da salvaguardare in un “mondo da burattini”.

Ad una visione rassegnata, invece, non si abbandona la scrittrice Goliarda Sapienza (1924-1996). Modesta, la protagonista del suo romanzo più importante, L’arte della Gioia, nonché suo alter ego, è incaricata del difficile compito, nella borghese città di Catania, di sfatare ogni falso ideologismo, gerarchia sociale e di genere al fine di salvare l’intelligenza e la libertà di poter scoprire sempre nuove verità.

Ancora un’altra scrittrice, Maria Attanasio (1940), affida alle donne e a tutti i personaggi secondari la responsabilità di poter addirittura riformulare la storia ufficiale. La storia per la scrittrice, infatti, non è immutabile, ma costantemente soggetta alle supposizioni e alle obiezioni di chi, analizzandola, la ricompone e la interpreta illuminandone le zone d’ombra che solitamente la storiografia tralascia.

Oggi basta varcare la soglia di qualunque libreria per rendersi conto di quante scrittrici siciliane hanno deciso di esternare la loro visione della realtà. Forse quell'esigenza di trovare “alleate” ha finalmente ottenuto risposta.

 

Per le immagini all’interno dell’articolo si ringrazia l’ufficio stampa di “Via dei Corti”

Fotografie di Federica Scuccia

 

Nota

La conferenza “Scrittrici e poetesse di Sicilia” può essere considerata la prima tappa di un percorso che vedrà A.D.A.S. cambiare pelle e, senza dimenticare il ruolo decisivo che Ambiente e Salute hanno nelle nostre vite, mettere al centro della sua già intensa attività la Sicilia con l’obiettivo di ricordare, prima a noi stessi e poi agli altri, quanta bellezza circonda chi quest’isola la vive giorno dopo giorno.

L’incontro, introdotto dalla presidente di A.D.A.S. Marisa Falcone e moderato dal direttore de ilpapaverorossoweb Andrea Maglia, ha visto la brava Serena Bonaccorsi raccontare al numeroso pubblico presente le storie di donne forti che, senza mai arrendersi, molto hanno sacrificato per affermare se stesse e la loro arte.

 

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