Tutte le malattie hanno origine nell'intestino (Ippocrate 460-370 a.C.)

Autore:
Salvina Favara
16/12/2015 - 09:19

L'attuale metodologia medica suddivide il corpo in una sommatoria di organi separati tra loro. Un approccio sistemico alle patologie in preoccupante aumento mette in evidenza che, oltre a una maggiore esposizione ad agenti patogeni di varia natura, vi è una diminuita capacità dell'organismo di riparare ai danni che questi arrecano. I processi di autoriparazione e difesa dell'organismo partono principalmente dall'intestino, riuscire a mantenere in forma quest'ultimo è la prevenzione e, a volte, la cura più efficace.

Il termine flora intestinale è oggi stato sostituito dai ricercatori con “microbiota umano”, in cui rientrano, oltre ai batteri presenti nell'intestino, anche i batteri di stomaco, bocca e gola. 

Il termine “umano” descrive al meglio la natura simbiotica che questi microorganismi hanno con il corpo: ottimo esempio di mutualismo, da cui ricavano vantaggi entrambi, cooperando allo scopo di raggiungere un equilibrio. 

Un vero micro-eco-sistema interno che svolge un ruolo fondamentale per il sistema immunitario che, entrando in contatto con almeno 100 trilioni di batteri buoni e meno buoni, stimola la produzione di immunoglobine e regola la risposta immunitaria del nostro corpo.

Senza trascurare che il corpo mantiene l'omeostasi tramite il rilascio di ormoni, messaggeri chimici che regolano la funzione di altre cellule o tessuti dello stesso organismo; non meno importante è la funzione dei neurotrasmettitori, i quali modulano il sistema nervoso svolgendo un'azione inibitoria o eccitatoria. Il corpo assembla poi queste molecole grazie all'apporto dei nutrienti presenti nella dieta, quali le vitamine contenute in frutta e verdura di stagione, e grazie a una regolare esposizione al sole.

Il corpo è una fitta rete di molecole chimiche che segnalano lo stato di equilibrio e quindi di benessere fisico e psichico, molti ormoni e neurotrasmettitori influiscono anche sulla parte del cervello dedita alle emozioni e al comportamento.

L'intestino è un sistema molto delicato, soggetto ad alterazioni di non poco conto: spesso chi manifesta patologie autoimmuni ha un mal funzionamento del proprio sistema gastro-intestinale. Recenti studi mostrano come le infiammazioni dei tessuti delle pareti gastriche e intestinali siano la causa scatenante di molte patologie, infiammazioni che hanno inizio proprio con un'alterazione dell'equilibrio batterico.

L'alterazione dell'equilibrio gastroenterico è detta disbiosi intestinale, le cause sono numerose: la scarsa qualità e salubrità di cibi industriali e acqua, coloranti, pesticidi, conservanti, eccessi di proteine e di alimenti raffinati, trattamenti farmacologici con antinfiammatori, lassativi e antibiotici. Stati d'ansia e stati d'animo negativi, la pessima abitudine di non masticare bene il cibo hanno anch'essi forti ripercussioni nei micro-abitanti del sistema digestivo. In pratica nelle disbiosi muoiono i batteri buoni e proliferano i cattivi, proliferazione che poi si cerca di correggere con le medicine in commercio contro i reflussi, i bruciori di stomaco, le stipsi, le diarree, i dolori addominali, innescando un sistema a circolo chiuso da cui difficilmente si riesce ad uscire, con il rischio che venga compromesso il sistema di assorbimento dei nutrienti essenziali alla vita.

Il microbiota umano può ben essere paragonato efficacemente alla sostanza organica del terreno. Un terreno fertile è ricco di materia organica, cioè ha microorganismi vivi e vitali che degradano e trasformano le sostanze in molecole assimilabili dalle radici delle piante; in un terreno arido, a poco servono i minerali presenti se non esistono microorganismi adibiti alla loro trasformazione. È più facile trovare oggi terreni inariditi da trattamenti chimici che terreni fertili, rispettati nel loro equilibrio dove la biodiversità prospera. Attualmente è l'agricoltura rigenerativa che tende a rimediare a queste pratiche di sfruttamento del suolo, inoculando nel terreno microorganismi preparati allo scopo di ridare fertilità alla terra.

Allo stesso modo un valido aiuto per l'intestino proviene da antiche tecniche di conservazione del cibo. Si tratta dei cibi fermentati, cibi o bevande lasciate invecchiare in modo tale che possano essere colonizzati da batteri e lieviti buoni. Questi microrganismi pro-biotici si nutrono dei vegetali messi a fermentare, abbattono il livello di zuccheri e amidi e rendono i nutrienti presenti facilmente assimilabili. Aiutano a ristabilire l'equilibrio del microbiota, in quanto si aggiungono batteri buoni a contrastare la proliferazione dei cattivi, responsabili delle infiammazioni. Si regolarizza l'assorbimento dei minerali, delle vitamine, dei grassi, del calcio, prevenendo obesità e diabete, si migliora l'umore, e si evidenzia una riduzione dei sintomi delle patologie autoimmuni.

In rete si trovano molte ricette per la preparazione dei vegetali fermentati, è importante cominciare sempre con piccole dosi e abituare piano piano il nostro intestino alla ripresa della sua funzionalità.

Particolare attenzione va dedicata alla produzione dei fervida o microorganismi effettivi, che differiscono dalla semplice fermentazione del cibo per i tempi di maturazione, il risultato è un super concentrato di microorganismi buoni atti a riequilibrare il nostro sistema psicofisico, ma che si prestano, in diluizione, anche a molteplici utilizzi, come la pulizie degli ambienti e in agricoltura. 

Esiste un gruppo su Facebook denominato FerVida - Probiotici Naturali & Detersivi Enzimatici Autoprodotti (questo l'indirizzo: https://www.facebook.com/groups/673210626153911/che diffonde la conoscenza delle tecniche di fermentazione assieme ai benefici risaputi e non che questi supercibi posseggono. In questo gruppo troverete tutte le informazioni necessarie a comprendere questo affascinante, poco dispendioso e quanto mai benefico modo di prenderci cura di noi stessi.  

 

In collaborazione con la dottoressa Simona Ruma

 

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