Impariamo a gestire l’ansia con il respiro

Autore:
Redazione
09/04/2019 - 08:04

Una buona respirazione è fondamentale: fa percepire una sensazione di benessere, aiuta a mantenere la calma e consente di sentirci in armonia con il nostro corpo e l’ambiente circostante.

Ansia e tensione causano una sgradevole sensazione di costrizione toracica che innesca una vera e propria fame d’aria”. Sapere controllare, in questi casi, il ritmo del respiro diventa fondamentale per evitare attacchi di panico.

In situazioni di normalità la corretta respirazione è connotata da dieci a dodici respiri al minuto: respirazioni profonde inspirando dal naso ed espirando lentamente dalla bocca. Questo è il ritmo naturale da imprimere all’atto respiratorio, il quale assicura la necessaria ossigenazione del cervello.

Una cattiva respirazione in caso di tensione causa spesso vertigini e confusione mentale per il fatto che il cervello subisce una riduzione di ossigeno e non riesce ad espletare al meglio le proprie funzioni: la capacità di concentrazione e di memorizzazione, ad esempio, si riducono.

L’agitazione, lo abbiamo provato tutti, ci porta a respirare a un ritmo molto più veloce del normale con il rischio di mandarci in iperventilazione, che causa l’aumento della quantità di anidride carbonica nel sangue, connotata di solito da malessere, dolore toracico, formicolii, capogiri, nausea e vertigini.

Per superare la crisi d’ansia occorre sedersi e posizionare il palmo di una mano sul torace e quello dell’altra mano sull’addome così da poter percepire se il primo si muove più rapidamente del secondo. In questo caso i movimenti respiratori sono troppo veloci e vanno riportati alla normalità “spostando” l’aria verso l’addome ed allungando così la lunghezza di ogni respiro fino a che i movimenti dell’addome siano più veloci di quelli del torace.

Per respirare bene è fondamentale imparare ad usare correttamente il diaframma: se siamo rilassati e in posizione distesa di solito il buon uso del diaframma è assolutamente naturale, invece può risultare più difficoltoso in altre posizioni.

Chi ha problemi di respirazione legati all’emotività può ricavare beneficio praticando yoga, Pilates, Tai Chi o arti marziali perché queste discipline aiutano ad avere maggior consapevolezza del proprio respiro.

I problemi respiratori, però, non vanno sottovalutati perché non è detto che siano sempre riconducibili all’ansia. Prima di imputare a uno stato d’ansia la causa della cattiva respirazione è opportuno, quindi, consultare uno specialista del settore per ricevere una corretta diagnosi. Numerose patologie cardiocircolatorie e respiratorie possono causare sintomi simili all’attacco d’ansia ma con gravi conseguenze per il paziente.

 

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