Ragusa, al CoRFiLaC illustrati i risultati di un progetto sulle filiere lattiero-casearie e delle carni

Autore:
Redazione
17/02/2023 - 01:29

«L’Università di Catania guarda sempre più ai Paesi del bacino del Mediterraneo per avviare e consolidare collaborazioni nel campo della formazione e della ricerca e il progetto “TDMp_TransMed - Mediterranean Traditional Dairy and Meat products” ne rappresenta una valida testimonianza di particolare importanza visto che, grazie alla mobilità, ha coinvolto diciotto studenti e nove docenti provenienti da Algeria, Marocco e Tunisia per confrontarsi sui temi dell’agroalimentare, agritech e allevamenti ecosostenibili».

Con queste parole il rettore Francesco Priolo ha aperto i lavori del convegno Mediterranean Traditional Dairy and Meat Product che si è svolto nei locali del CoRFiLaC - Consorzio per la Ricerca nel Settore della Filiera Lattiero-Casearia e dell'Agroalimentare di Ragusa.

Un evento organizzato nell’ambito del progetto “TDMp_TransMed - Mediterranean Traditional Dairy and Meat products. Percorsi formativi transnazionali per lo sviluppo delle filiere lattiero-casearie e delle carni nei settori di allevamento tradizionali” che ha coinvolto quattro università mediterranee: l’Università di Catania (soggetto proponente), l’Institut Agronomique et Vétérinaire “Hassan II” (Casablanca in Marocco), l’Université Frères “Mentouri” (Constantine in Algeria) e l’Institut National Agronomique de Tunisie (Tunisi in Tunisia).

«Gli atenei coinvolti hanno creato un modello strategico utile a realizzare, su scala transnazionale, sistemi di allevamento ecosostenibili, aumentare il benessere animale e la produttività, sia in termini quantitativi che qualitativi. L’obiettivo finale del progetto è stato quello di formare tre gruppi di figure professionali, ovvero esperti in zootecnia e prodotti di origine animale (latte e carne), in tecniche di laboratorio per la qualità e la certificazione dei prodotti e, inoltre, in marketing, comunicazione e promozione dei prodotti tradizionali. Il tutto coerentemente con gli obiettivi dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030 delle Nazioni Unite e con la Strategia Unione Europea – Unione Africana. Ma abbiamo anche puntato alla costruzione di un programma progettuale per la valorizzazione dei prodotti caseari e carnei tradizionali dei paesi partner», ha spiegato il responsabile scientifico del progetto, il professor Giuseppe Licitra dell’Università di Catania.

Un percorso formativo realizzato con la partecipazione di nove docenti e diciotto studenti provenienti dai tre atenei africani e selezionati tra ricercatori, dottorandi di ricerca e laureandi iscritti a corsi di laurea in Zootecnia, Agronomia e affini, con una fase “a distanza” e una in presenza, grazie alla Winter School che si concluderà il 18 febbraio.

Gli studenti stranieri partecipanti hanno usufruito in questi giorni di occasioni di confronto con i ricercatori e tecnici dell’Università di Catania e del CoRFiLaC di Ragusa, oltre ad effettuare visite in aziende zootecniche e di trasformazione di prodotti caseari e carnei tradizionali, approfondire tecniche analitiche di laboratorio, apprendere i meccanismi di definizione della brand identity di un prodotto, partecipare a laboratori sensoriali e focus di approfondimento.

«La Winter School rappresenta un’occasione fondamentale di crescita dal punto di vista formativo e professionale. Non a caso l’Università di Catania, baricentro della “formazione” e “ricerca” nel Mediterraneo, ha attivato quest’anno il corso di laurea in Management delle Imprese per l’Economia Sostenibile a Ragusa e, inoltre, nel campo dell’innovazione e della ricerca ha avviato una importante sinergia con enti e imprese del territorio che ha portato al finanziamento del progettoGreentech Mediterranean Innovation Hubsul green e agritech con 10,5 milioni di euro su fondi PNRR. Ragusa si appresta quindi a diventare uno dei più importanti poli d’Italia per il trasferimento tecnologico in ambito green ed agritech», ha aggiunto Francesco Priolo.

Sul progetto si è soffermata anche la dottoressa Sara Pagliai, coordinatrice dell’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire, che ha evidenziato «come questo progetto “pilota” rappresenti un modello da replicare in futuro in quanto coniuga gli aspetti del programma Erasmus dei paesi dell’Unione Europea in tema di mobilità e cooperazione con paesi extra-UE e con finanziamenti sia della Regione Siciliana sia del Fondo Sociale Europeo».

 

Leggi anche i seguenti articoli

www.ilpapaverorossoweb.it/article/arancia-rossa-di-sicilia-nella-top-5-dei-prodotti-ortofrutticoli-freschi-più-diffusi-e

www.ilpapaverorossoweb.it/article/contro-la-crisi-alimentare-serve-più-biologico

www.ilpapaverorossoweb.it/article/eletta-governance-del-distretto-delle-filiere-e-dei-territori-di-sicilia-rete

 

crowfunding adas

clicca e scopri come sostenerci