I biberon possono rilasciare microplastiche dannose

Autore:
Redazione
27/10/2020 - 03:52

I biberon in polipropilene possono rilasciare microplastiche con valori fino a 16 milioni di particelle per litro di latte preparato, esponendo i bambini a una quantità rilevante di agenti inquinanti.

Una notizia allarmante che arriva da una ricerca pubblicata sulla rivista Nature Food in cui gli esperti del Trinity College di Dublino hanno analizzato la potenziale esposizione dei più piccoli alle microplastiche derivanti dal consumo di latte artificiale preparato e somministrato in biberon in polipropilene.

«I prodotti a base di polipropilene sono comunemente usati per la preparazione e la conservazione degli alimenti, ma la capacità di queste sostanze di rilasciare microplastiche non è stata ampiamente esplorata», spiega Dunzhu Li del Trinity College di Dublino che, insieme ai suoi colleghi, ha scoperto che «la sterilizzazione e l’esposizione ad acqua ad alte temperature aumentano significativamente il rilascio di microplastiche».

Il team ha testato dieci tipi di biberon seguendo le linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per la preparazione del latte artificiale e per la sterilizzazione dei biberon. Inoltre, per stimare la potenziale esposizione globale di bambini fino a 12 mesi di età, le analisi sono state effettuate in 48 aree differenti del Pianeta trovando valori che andavano, a seconda della regione, da 14.600 a 4.550.000 particelle pro capite al giorno.

«Il nostro studio indica che l'uso quotidiano di prodotti in plastica è un'importante fonte di rilascio di microplastica, il che significa che le vie di esposizione sono molto più vicine a noi di quanto si pensasse. Emerge a questo punto il bisogno urgente di valutare i potenziali rischi delle microplastiche sulla salute umana», afferma Liwen Xiao, collega e coautore di Dunzhu Li.

Gli autori di questo lavoro hanno monitorato il rilascio di microparticelle in 21 giorni e sostengono che esistono fluttuazioni periodiche nella dispersione di agenti inquinanti, che appunto variano anche in base alla zona di analisi. In Africa e in Asia, ad esempio, i dati indicano che i bambini sono meno esposti rispetto al Nord America, mentre in Europa si registra il tasso di esposizione più elevato.

«Determinare le potenziali conseguenze delle microplastiche sulla nostra salute è fondamentale per la gestione dell'inquinamento da tali materiali. È necessario proseguire gli studi ponendoci domande sulla reale pericolosità e sugli effetti delle microplastiche per poter comprendere come agire», conclude John J. Boland del Trinity College di Dublino e terza firma dell’articolo.

(Fonte: AGI - Foto di copertina: Pixabay)

 

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