#Ilmonasteroèmio: studenti con scopa e paletta "pulizieri" per un giorno

Autore:
Paolo Reitano
23/12/2015 - 10:01
Volontariato Monastero dei Benedettini
Studenti intenti a ripulire il Giardino dei Novizi

Volontariato Monastero dei Benedettini

CATANIA - Si è da poco conclusa, nei locali del Monastero dei Benedettini di Catania che ospita il Dipartimento di Scienze Umanistiche, un’iniziativa che ha coinvolto gli studenti in attività di pulizia e riqualificazione degli spazi abitualmente frequentati dagli universitari. 

Da un nostro recente reportage era emerso che il Monastero dei Benedettini, benché perla del tardo-barocco siciliano e sito UNESCO dal 2002, in alcune sue aree, si trovava in condizioni di degrado e abbandono, incuria e sporcizia molto spesso causate dai suoi principali avventori, gli studenti che ogni giorno ne animano i corridoi.

È così che, su iniziativa dei rappresentanti degli studenti del Corso di Laurea in Lingue e Culture Europee Euroamericane e Orientali, è nato un gruppo di volontariato autonomo e apartitico, svincolato da associazioni studentesche che, con l’hashtag “il monastero è mio”, ha coinvolto la bellezza di 120 colleghi dai vari corsi di laurea in un unico grande progetto: restituire decoro e attenzione agli ambienti più comunemente frequentati, e per questo più soggetti ad atti vandalici.

Volontariato Monastero dei Benedettini

A partire dalle ore 9, suddivisi in quattro squadre, i volontari si sono occupati di altrettante diverse aree del complesso: chi della rimozione di scritte e adesivi dai bagni adiacenti alle aule più affollate del dipartimento, chi della sistemazione di tavoli e sedie nelle aree studio e della rimozione di graffiti dal cosiddetto “Ponte Metallico”, chi della pulizia del Giardino dei Novizi e chi della riordinazione dei libri della Fondazione Giarrizzo in appositi scaffali.

Collaborati dalla preziosissima e quanto mai efficiente presenza dei Marines della base militare di Sigonella (senza i quali non sarebbero stati possibili certi lavori pesanti), e con l’ausilio di un personale specializzato per la pittura delle pareti, tutti gli studenti hanno impiegato le proprie risorse di tempo e impegno fisico spinti da una comune motivazione.

Ecco come si è espressa in merito una delle studentesse volontarie: «Siamo normali studenti con senso di responsabilità e appartenenza. Per quanto mi riguarda, il rispetto nei confronti di un luogo prezioso come il nostro meraviglioso Monastero e la voglia di preservare i patrimoni che continuiamo a tramandare sono state le motivazioni che mi hanno spinta ad aderire all’iniziativa» (F.M.).

Volontariato Monastero dei Benedettini

Le reazioni dei colleghi e dei passanti sono state le più disparate: alcuni, colti dalla sorpresa e dall’incredulità, si sono soffermati a scambiare qualche chiacchiera con i volontari, altri hanno documentato il lavoro dei ragazzi scattando foto con i cellulari, entusiasti di tale iniziativa. Altri ancora, incredibilmente infastiditi, non hanno esitato a dimostrare il loro disappunto.

Si è trattata, in sostanza, di un’importante lezione di civiltà e rispetto: dietro il motto “il monastero è mio” si nasconde il senso d’identità che ogni studente dovrebbe avvertire nei confronti del proprio ateneo, ma che, in un’ottica più estesa, ogni cittadino che si rispetti dovrebbe nutrire nei confronti degli spazi urbani in cui vive.

 

 

 

Fotografie prese dalla pagina Facebook dell'evento.

 

 

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