
La funzione delle aree naturali protette nella mitigazione dell’inquinamento

Il ruolo delle aree naturali protette nella tutela e valorizzazione dell’acqua, un bene prezioso e vitale per tutti noi. Un tema su cui da decenni si confrontano esperti di tutto il mondo e su cui è incentrato il progetto La funzione delle aree naturali protette nella mitigazione dell’inquinamento realizzato dal CUTGANA (Centro Universitario per la Tutela e la Gestione degli Ambienti Naturali e degli Agroecosistemi) dell’Università di Catania e dall’Istituto di Istruzione Superiore “Carlo Gemmellaro” di Catania.
Ad illustrare il progetto, che vedrà come protagonisti oltre 150 studenti del “Gemmellaro” diretto dalla professoressa Concetta Valeria Aranzulla, nel corso di un webinar che si è svolto nei giorni scorsi, sono state la docente Cinzia Scapellato per l’istituto scolastico etneo e la dottoressa Emilia Musumeci dell’Università di Catania.
Un progetto che sarà sviluppato dall’ateneo nell’ambito dell’edizione 2021 della EU Green Week, la Settimana Verde dell’Unione Europea, in programma dal 31 maggio al 4 giugno, quest’anno dedicata al tema “Inquinamento Zero, più salute per le persone e per il pianeta”.
«Temi che sono tra i pilastri dell’European Green Deal. L’acqua, insieme al suolo e all’aria, è al centro degli obiettivi per il 2021 della Commissione Europea per garantire ecosistemi sani e un ambiente di vita migliore per gli europei. L’acqua è un bene prezioso, un patrimonio presente sulla Terra che è nostro dovere proteggere. Le acque inquinate, infatti, rappresentano un grave rischio per la salute dell’uomo e per il benessere dell’ecosistema oltre ad essere assolutamente dannose per l’ambiente. Basti pensare alla contaminazione dei bacini idrici che colpisce gli animali, le piante, le coltivazioni, compromettendole, oppure alle sostanze inquinanti che penetrano nella catena alimentare, causando malattie, malformazioni ed il rischio di perdita di numerose specie», spiega la dottoressa Emilia Musumeci.
«In questo contesto le aree naturali svolgono un compito molto importante nella tutela di questo bene prezioso. Le acque superficiali, sotterrane e gli ambienti umidi custodiscono per il pianeta una abbondanza di biodiversità di servizi e beni che influenzano positivamente il benessere fisico, lo stato di salute e anche economico dell’umanità», continua Emilia Musumeci.
«L’inquinamento colpisce tutti tramite l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo o la terra su cui coltiviamo il nostro cibo. È la principale causa ambientale di molteplici malattie e di morte, ma non colpisce tutti allo stesso modo, le persone che vivono in aree più svantaggiate spesso abitano vicino a siti contaminati o in aree dove c’è un flusso di traffico molto elevato. L’inquinamento è anche uno dei motivi principali della perdita di biodiversità provocando l’impoverimento degli ecosistemi e riducendo per l’uomo la possibilità di avere risorse sostenibili», aggiunge.
«La Settimana Verde sarà dunque l’occasione per analizzare le iniziative del Green Deal europeo sul clima e sull’imminente strategia per le sostanze chimiche, ma anche nei settori dell'energia, dell'industria, della mobilità, dell'agricoltura, della pesca, della salute e della biodiversità. Sarà importante anche per la ripresa dalla pandemia contribuendo a ricostruire un’economia europea più sostenibile con la creazione di opportunità di lavoro e riduzione delle disuguaglianze sociali. Un’occasione anche per far conoscere alle nuove generazioni il ruolo dell’Europa nella tutela del territorio di tutti gli stati membri e le strategie da adottare per non perdere l’occasione di trasformare le sfide ambientali in opportunità in tutti i settori rendendo la transizione equa e inclusiva per tutti», sottolinea in conclusione la dottoressa Musumeci.
Foto di copertina: Pixabay
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