Isole Tremiti: quando a parlare sono le immagini

FOGGIA - Che si sbarchi nel porticciolo di San Domino o in quello di San Nicola, poco cambia. Quando si arriva alle Tremiti quello che risalta è la limpidità delle acque, l’aspetto naturalistico del paesaggio ed è inevitabile che sul volto di chi ci vive o di chi le visita si stampi un entusiastico ed incontrollabile sorriso. È la felicità che esprime chi decide di trascorrere anche una sola giornata in questo arcipelago situato a sole 12 miglia a largo del Gargano ma facilmente raggiungibile anche dalla costa molisana. In estate, la folla sulla prima spiaggia che si incontra appena sbarcati è tanta ma se si preferiscono luoghi meno rumorosi o si è alla ricerca degli angoli più nascosti ma altrettanto incantevoli di quelle che sono state definite “Perle dell’Adriatico” basta addentrarsi lungo i percorsi che si snodano tra il profumo dei pini d’Aleppo che invadono il territorio e i caratteristici colori intensi del verde e dell’azzurro oppure scegliere di circumnavigare l’intero arcipelago scoprendo così grotte marine e insenature naturali.

È così che siamo abituati a sentir parlare delle Tremiti ma oggi qualcosa è cambiato: si parla di Tremiti e si trema perché di mezzo ci sono le trivelle e la ricerca degli idrocarburi, un incubo che ritorna. Un’accoppiata di termini che stride, un vero e proprio ossimoro. E se ne parla pur sapendo che il futuro del Pianeta guarda ormai alle fonti energetiche alternative e rinnovabili. In queste ore forte è la voce di chi protesta e tanti sono gli interventi contro le trivellazioni e le loro nefaste conseguenze sull’ecosistema marino, sulla pesca, sul turismo, sul paesaggio. Il governo, dal canto suo, cerca di mitigare gli animi spiegando che la concessione fatta alla Petroceltic Italia non implica nessuna nuova trivellazione e che resta valido il limite delle dodici miglia dalla costa per le perforazioni petrolifere. L’indignazione, però, è alta anche perché il tema non costituisce problema solo per le Tremiti o per la Puglia ma si allarga all’Italia intera, al mondo intero. Diversi sono i personaggi che hanno preso posizione contro le trivellazioni e di certo non sarebbe mancata nemmeno oggi la voce di Lucio Dalla, amico ed amante di queste isole nella cui cornice scrisse la meravigliosa canzone Come è profondo il mare dove la profondità del mare diventa metafora per rappresentare la vastità del pensiero e soprattutto l’impossibilità di bloccarlo, come recitano le ultime parole del testo.

Noi de ilpapaverorossoweb abbiamo pensato di parlarne con le immagini andando oltre le strumentalizzazioni politiche, oltre le chiacchiere, oltre i tanti dubbi, oltre gli accordi detti e quelli tenuti segreti, oltre il potere, oltre l’economia, scegliendo di celebrare una delle poche certezze della nostra vita: la bellezza e la poesia della natura che alle Tremiti raggiunge sicuramente una delle sue più alte espressioni. E se è vero che a volte la forza di un’immagine è capace di condizionarci più di mille parole, allora noi ci auguriamo che, mentre si formulano tante ipotesi e si chiacchiera fino all’esasperazione, osservare, riflettere, fermarsi, pensare, sentire, ascoltare possa servire a smuovere le coscienze, sempre. Anche quando i riflettori saranno di nuovo spenti.

Testo e fotografie di Raffaella Sacco