
Pronto un nuovo test per fotografare come il tumore muta

“Fotografare” le alterazioni molecolari del tumore per dare a ciascun paziente l'immunoterapia - mirata a risvegliare il sistema immunitario contro il cancro - più giusta e personalizzata. È il risultato che può essere raggiunto grazie a un nuovo test, presentato nei giorni scorsi, che misura il numero di mutazioni nel tumore. Si chiama Tumor Mutational Burden (TMB), cioè carico mutazionale del tumore, e rappresenta una nuova frontiera nella lotta al cancro.
«Il TMB, che sarà disponibile entro alcuni mesi, rientra nel concetto di medicina di precisione. È uno strumento prezioso perché può permettere di identificare i pazienti che potrebbero rispondere alla immunoterapia. Studi recenti infatti hanno dimostrato che questo tipo di trattamento è più efficace nei tumori con un alto numero di mutazioni», spiega Nicola Normanno, direttore Dipartimento di Ricerca Traslazionale dell'Istituto Nazionale Tumori IRCCS “Fondazione Pascale” di Napoli.
Le neoplasie con un TMB elevato sono soprattutto quelle del polmone e della vescica, quelle gastrointestinali e il melanoma. La validità di questo nuovo test biomarcatore è stata dimostrata nello studio di fase III CheckMate-227. «I risultati positivi dello studio stabiliscono il potenziale di TMB come importante biomarcatore predittivo per la selezione dei pazienti candidabili al trattamento di combinazione con due molecole immunoterapiche, nivolumab e ipilimumab, nel tumore del polmone non a piccole cellule avanzato», afferma Federico Cappuzzo, direttore Dipartimento Oncoematologico dell'AUSL Romagna.
Significativi i risultati: il tasso di sopravvivenza libera da progressione della malattia a un anno era più del triplo con la combinazione immunoterapica (43%) rispetto alla chemioterapia (13%). Ci stiamo cioè avvicinando alla «concreta possibilità di abbandonare la chemioterapia nel trattamento di molte persone, pari a circa il 40%, colpite da questa neoplasia in fase avanzata. Sicuramente - conclude Cappuzzo - un grande vantaggio per i pazienti».
(ANSA)
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