
Rappresentazioni classiche: fino al 6 luglio quattro grandi spettacoli al Teatro Greco di Siracusa

Il ritorno di Robert Carsen, i debutti di Roberto Andò e Serena Sinigaglia, la nuova creazione originale di Giuliano Peparini. Prodotta dall’Istituto Nazionale del Dramma Antico (INDA), la 60a Stagione delle Rappresentazioni Classiche al Teatro Greco di Siracusa offre al pubblico la possibilità di assistere a quattro grandi spettacoli affidati a registi di fama, con il debutto al Teatro Greco di Sonia Bergamasco, Vinicio Marchioni e Fotinì Peluso, e il ritorno di Lella Costa e Giuseppe Sartori. Una nuova stagione che, cominciata il 9 maggio, conferma, stando al botteghino, la crescita nel numero di spettatori registrata nell’ultimo biennio con un totale di 340.000 spettatori.
Alta qualità nelle regie, artisti di grande richiamo e una rinnovata attenzione al pubblico internazionale, grazie alla traduzione in inglese, francese e spagnolo, assicurata in simultanea dall’Intelligenza Artificiale, sono gli ingredienti della stagione che andrà in scena fino al prossimo 6 luglio con due tragedie di Sofocle, Elettra, diretta da Roberto Andò, nella traduzione di Giorgio Ieranò, ed Edipo a Colono, per la regia di Robert Carsen nella traduzione di Francesco Morosi, una commedia di Aristofane, Lisistrata, diretta da Serena Sinigaglia nella traduzione di Nicola Cadoni, e, infine, uno spettacolo moderno di danza, musica e poesia, con la nuova creazione originale di Giuliano Peparini tratta dall’Iliade di Omero, con testi scelti e tradotti da Francesco Morosi.

Ad inaugurare la stagione il 9 maggio è stato Roberto Andò che, dopo aver diretto nel 2018 Andrea Camilleri in Conversazione su Tiresia, esordisce nella regia di un classico al Teatro Greco, mettendo in scena l’Elettra di Sofocle, con musiche di Giovanni Sollima, scena e luci di Gianni Carluccio, costumi di Daniela Cernigliaro, i movimenti di Luna Cenere; Carlo Gargano è l’ingegnere del suono, Marco Amico e Giovanni Caruso i musicisti. Elettra ha il volto di Sonia Bergamasco, Clitennestra è interpretata da Anna Bonaiuto, Oreste da Roberto Latini.
Coproduzione con il Teatro di Napoli, lo spettacolo resterà in scena a Siracusa fino al 6 giugno, per poi andare in tournée aPompei dall’11 al 13 luglio.

«L’Elettra di Sofocle è un’opera audace, e sperimenta una nuova drammaturgia del tragico. Se è vero che in ogni tragedia alberga un conflitto che prima o poi deve risolversi, nell’Elettra il problema è delegato interamente alla protagonista, al punto che si potrebbe dire che lei stessa è il problema. Come una moderna figura della depressione, Elettra non fa altro che esibire le proprie emozioni, rendendo irrilevante la questione della ragione o del torto del suo comportamento e di quello di Oreste», afferma il regista Roberto Andò.
Dopo il grande successo del suo Edipo Re, messo in scena nel 2022, Robert Carsen è tornato al Teatro Greco per dirigere fino al prossimo 28 giugno (lo spettacolo ha debuttato il 10 maggio) Edipo a Colono, nella traduzione di Francesco Morosi, con le scene di Radu Boruzescu, i costumi di Luis Carvalho, le musiche di Cosmin Nicolae, i movimenti di Marco Berriel, le luci dello stesso Carsen e Giuseppe Di Iorio. Giuseppe Sartori torna a interpretare Edipo, mentre esordisce al Teatro Greco nel ruolo di Antigone la giovane e talentuosa Fotinì Peluso.

«Si tratta di un’opera poetica, elegiaca, non guidata dalla paura o dall’ansia. Edipo ha elaborato il dramma terribile che ha vissuto ed è pronto a lasciar andare, ad andare avanti. In questo senso c’è qualcosa di molto sacro nell’opera di Sofocle; è come se assistessimo alla metamorfosi di un uomo che si sta liberando dagli obblighi politici e sociali, dalle necessità e dalle ambizioni, per diventare un tutt’uno con la natura e ciò che lo circonda», spiega Carsen. «L’Edipo che incontriamo in questo testo non è più l’uomo impulsivo di Tebe: è passato dall’azione alla contemplazione, dalla superbia all’umiltà. È un uomo segnato dalla sofferenza, ma anche trasformato da essa. Questo secondo capitolo diviene dunque non solo una continuazione delle vicende di Edipo, ma anche una meditazione sull’accettazione, sulla mortalità e sulla possibilità di redenzione. Non si tratta solo del racconto dell’addio di Edipo alla vita, ma di un invito per tutti noi a riflettere su come qualcosa di significativo, persino di buono, possa nascere dalla sofferenza», aggiunge il regista.
La scena dello spettacolo ripropone la scala già presente nell’Edipo Re ma in questo caso, come sottolinea Boruzescu, alla scala, «dipinta in un verde denso e profondo, si aggiunge la presenza dei cipressi, alberi che portano con sé una forte valenza simbolica, legata alla morte e alla sacralità del lutto. Come accade nelle diverse versioni del celebre quadro di Arnold Böcklin, L’isola dei morti, essi evocano uno spazio sospeso, magnetico, immerso in un silenzio arcaico. È in questo paesaggio metafisico che Edipo, ormai giunto alla fine del suo percorso, potrà finalmente lasciare il corpo e abbandonandosi al mistero».

Il 13 giugno, invece, al Teatro Greco debutterà Serena Sinigaglia nella Lisistrata di Aristofane, in scena fino al 27 giugno con la nuova traduzione di Nicola Cadoni e musiche di Filippo Del Corno. Nel ruolo del titolo, Lella Costa, che torna a Siracusa dopo aver portato in scena La vedova Socrate, il testo dell’indimenticabile Franca Valeri nell’edizione speciale Per Voci Sole del 2020.
«Lisistrata si regge su un presupposto terribilmente serio e grave, qualcosa che affligge da sempre l'umanità e che pare essere da sempre inarrestabile: la guerra. Lisistrata stessa sembra scritta come un’eroina della tragedia. Altro che commedia!», dice Serena Sinigaglia.
Lo spettacolo andrà in tournée a Pompei, il 18, 19 e 20 luglio, e al Teatro Romano di Verona, l’11 e il 12 settembre.

«L’Iliade è il testo più antico della cultura europea, ma è anche il più contemporaneo. Non solo per il soggetto - la guerra -, ma soprattutto per la sua straordinaria potenza creativa: la lingua, la costruzione poetica, la struttura dell’azione, la caratterizzazione dei personaggi, la visione del mondo dell’Iliade la rendono tuttora un’opera di avanguardia, capace di comunicare in modo diretto ed emozionante con la nostra contemporaneità. Per questi motivi, mettere in scena l’Iliade oggi è non solo possibile, ma necessario», sottolinea Giuliano Peparini.
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Il manifesto della 60a Stagione al Teatro Greco di Siracusa, frutto della collaborazione con il MAXXI, rappresenta un’opera inedita di Giulio Paolini, artista, pittore e scultore fra i più importanti nel panorama contemporaneo.
Inoltre, va ricordato che dall’11 maggio al 3 giugno a Palazzolo Acreide si tiene la XXIX edizione del Festival Internazionale del Teatro Classico dei Giovani, con la partecipazione di circa 2.000 studenti di 85 istituti nazionali e internazionali, impegnati nella riduzione e nell’allestimento dei classici del teatro greco e romano nell’antico Teatro di Ákrai.
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In copertina: Elettra - Foto di Franca Centaro
All’interno dell’articolo
1) Elettra - Sonia Bergamasco - Foto di Franca Centaro
2) Elettra - Sonia Bergamasco e Anna Bonaiuto - Foto di Franca Centaro
3) Edipo a Colono - Giuseppe Sartori e Fotinì Peluso - Foto di Michele Pantano
4) Edipo a Colono - Coro delle Eumenidi - Foto di Michele Pantano
5) Manifesto INDA
6) Teatro Greco di Siracusa - Foto di Christian Chiari
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