La Riserva Naturale Integrale “Complesso Immacolatelle e Micio Conti”
Sita alle falde dell’Etna e ricadente nei territori dei Comuni di San Gregorio di Catania e di Acicastello, l’area del “Complesso Immacolatelle e Micio Conti” venne istituita, con Decreto N. 618/44 del 4 novembre 1998 dell’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana, come Riserva Naturale Integrale «al fine di conservare e tutelare l’importante complesso di grotte da scorrimento lavico colonizzate da fauna cavernicola con elementi troglofili legati al guano di colonie di pipistrelli».
Lo stesso Decreto affidava la gestione della riserva all’Università degli Studi di Catania rappresentata dal Centro Universitario per la Tutela e la Gestione degli Ambienti Naturali e degli Agro-ecosistemi (CUTGANA).
Negli anni seguenti l’accorta e qualificata attività di tale Centro, anche nelle aree immediatamente circostanti, ha portato all’individuazione di nuove grotte che consigliarono, nel 2006, una nuova perimetrazione e zonizzazione della zona protetta anche allo scopo di rendere coerente il perimetro della riserva con i confini dell’omonimo sito di importanza comunitaria (SIC), di garantire maggior tutela alla Grotta del Fico e di rendere i limiti dell’area più facilmente individuabili utilizzando soprattutto confini di tipo antropico, come strade, muretti e limiti di proprietà.
La prima ricordata Grotta del Fico è particolarmente importante sia per le dimensioni sia per la particolare conformazione delle due gallerie posizionate a livelli diversi e, insieme alla Grotta Micio Conti (costituita da diversi ambienti per uno sviluppo complessivo di oltre 350 metri), alla Grotta dei Tedeschi, alle Grotte Cantarella e Di Bella ed alle quattro cavità Immacolatella, rientra nell’originario nucleo della riserva che, oggi, tenendo conto delle più recenti scoperte presenta ben tredici diverse cavità.Le ultimissime, in ordine di tempo, sono state denominate Grotta delle Tesi (proprio perché scoperta e rilevata grazie ad un metodo tecnologico d’avanguardia adoperato nel lavoro di una tesi di laurea nel 2018), Grotta Immacolatella V e Grotta Cinzia Schilirò, in ricordo della omonima studiosa, appassionata conoscitrice dell’area protetta.
Tutte - particolarmente interessanti - presentano peculiarità specifiche che le contraddistinguono dalle altre; come, ad esempio, le striature sulle pareti e le piccole stalattiti di rifusione sulla volta della Grotta Micio Conti; i rotoli di lava alla base delle pareti e le lave a corde che ornano il pavimento delle quattro grotte Immacolatella o, ancora, la “cascata” di apparati radicali della sovrastante vegetazione che pendono dalla volta della Grotta Tedeschi.
La Riserva Naturale Integrata “Complesso Immacolatelle e Micio Conti” si estende per circa settanta ettari caratterizzati, prevalentemente, dal tipico paesaggio agricolo etneo destinato a vigneto e costruito da terrazzamenti di muri a secco e piramidi di pietre, sistemi di canalizzazione a cielo aperto (saje) e piccoli edifici rurali costruiti con conci di pietra lavica (casudde); tutto dominato dalla Guardiola Cantarella, una garitta spagnola costruita nel Seicento.
Non va sottovalutata la presenza di lembi boscosi di quercia e di bagolaro e quella di interessanti formazioni di macchia mediterranea (olivastro, euforbia, alaterno) di grande valore naturalistico; inoltre, all’ombra delle formazioni laviche presenti in più punti, sussistono la rara aristolochia altissima e, negli spazi aperti, bellissime orchidee e la tipica ferula.
Tutti spazi che costituiscono habitat privilegiati per conigli, volpi, quercini, donnole e l’endemico discoglosso dipinto, per rettili come il colubro leopardino ed il gonfilo e per tante diverse specie di rapaci (soprattutto poiane, gheppi e barbagianni) che, da tempo, hanno scelto di nidificare proprio nel territorio della riserva.
Ovviamente prioritaria, per valenza e peculiarità, resta la fauna ospitata nelle grotte di scorrimento lavico (in particolare: una grande varietà di pipistrelli, con prevalenza di appartenenti alla specie “ferro di cavallo maggiore”, estesi popolamenti faunistici troglofili legati al loro guano e peculiari espressioni di fauna invertebrata) nonché una variegata e ricca flora micologica.
Fotografie: Regione Siciliana - Osservatorio Regionale Biodiversità Siciliana
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Catanese, dopo una lunga esperienza sindacale nel comparto della Pubblica Amministrazione, si dedica - nei primissimi anni Novanta del secolo scorso, sulle pagine del quotidiano del pomeriggio di Catania Espresso Sera - all’impegno sociale e civile finalizzato a raccogliere e far emergere le condizioni e le aspettative delle singole 17 Circoscrizioni in cui, all’epoca, era suddiviso il capoluogo etneo.
Dopo la chiusura del giornale, trasferisce lo stesso impegno sulle colonne del settimanale Prospettive, accompagnandolo - con ravvicinata periodicità - a spazi dedicati alle iniziative delle associazioni di volontariato attive nel territorio.
Ha curato il notiziario del Consiglio Provinciale Etneo della Consociazione dei Gruppi Donatori di Sangue “Fratres”, la newsletter della sezione “Antonio Farsaci” del Tribunale per i Diritti del Malato di Catania ed il Bollettino della Conferenza dei Comitati Consultivi delle Aziende Sanitarie della Regione Siciliana.
Con ilpapaverorossoweb torna in campo per un percorso di ricerca e proposizione di frammenti di quanto si sta muovendo nel vasto ed ancora indefinito universo della digitalizzazione sanitaria e della telemedicina in modo da cercare di coinvolgere e stimolare conoscenze e contributi su una materia che, comunque, pregnerà e condizionerà sempre di più l'esercizio della sanità nonché per proporre elementi di conoscenza riguardanti peculiari aree ambientali, come le 74 riserve naturali della Sicilia.