Equus Inter Lumina, a Piazza Armerina fino al 31 dicembre in mostra le sculture di Gustavo Aceves

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Redazione
29/09/2025 - 21:33

Quattro comuni diversi, cinque siti differenti, 224 opere, tutto all’interno di un’unica area geografica: quella del Parco Archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale. Questi i dati principali della mostra d’arte diffusa dal titolo Equus Inter Lumina con le sculture realizzate dall’artista messicano Gustavo Aceves. L’esposizione internazionale, prodotta dalla società Renaissance S.r.l. e promossa dalla Regione Siciliana, dalla Direzione e dal Comitato Tecnico Scientifico del Parco Archeologico di Morgantina e Villa Romana del Casale, è curata da Vincenzo Sanfo e Nicola Barbatelli.

La rassegna, che ha avuto la sua inaugurazione lo scorso 11 luglio e resterà in permanenza fino al 31 dicembre 2025, ha il suo focus principale a Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, Patrimonio dell’Umanità Unesco, con l’esposizione, tra le varie opere, dei monumentali cavalli dell’artista. Nello stesso Comune, a Palazzo Trigona, noto edificio storico del Seicento, è stata posta all’ingresso un’altra opera equestre maestosa e diverse sculture di Aceves, mentre il Comune di Aidone accoglie i cavalli di gesso bianco dell’artista, al Museo Archeologico di Aidone, dove è esposta anche la statua della Dea di Morgantina. Mazzarino e Pietraperzia, invece, sono sede espositiva di decine di statue equestri bianche in gesso realizzate dal maestro messicano. Tutti i Comuni, unitamente all’Assemblea Regionale Siciliana e all’Ambasciata del Messico in Italia, sono patrocinatori della kermesse.

«Sono grato a questi luoghi che hanno accolto le mie opere, e voglio donare un'opera permanente alla città di Piazza Armerina. Sarà una testa fatta in marmo, grande, di quattro metri, che rappresenterà il figliol prodigo del cavallo che è andato in America e che ora ritorna alla sua origine. Realizzerò la scultura entro la fine della mostra e la presenteremo il giorno della sua chiusura», ha dichiarato Gustavo Aceves che ha anche spiegato cosa l’ha spinto a realizzare questa esposizione diffusa: «Quando ho saputo dell'esistenza di questo posto, ho fortemente desiderato creare un dialogo tra la mia opera e questo spazio architettonico. Il fatto, poi, che il cavallo sia così importante nella cultura italiana, in special modo in Sicilia, mi ha provocato l'idea di far rientrare il mio cavallo a casa sua perché l’origine dell'estetica di questi cavalli è totalmente italiana».

Va ricordato che Equus Inter Lumina fa parte del grande progetto internazionale di Aceves intitolato Lapidarium, progetto che, dal 2014, si sviluppa in un percorso le cui tappe, sino ad ora, sono state Berlino, Roma, Atene, Parigi, Pechino, San Pietroburgo e Città del Messico. Il principale palcoscenico della mostra siciliana è rappresentato dagli ampi spazi esterni della Villa Romana del Casale, che ospitano tre sculture equestri monumentali: Il Cavallo della Vera Croce, Il Cavallo della Discordia ed Helios. Di giorno, illuminate dalla luce naturale, e di notte, illuminate da luci a LED collocate ad hoc per conferire una profondità scenografica, le opere di Aceves si offrono allo sguardo dello spettatore cariche della loro bellezza e grandiosità.

Figure dolenti, strappate, vinte ma mai sconfitte, i cavalli di Aceves, metafore dell’esistenza umana e molto attuali nel loro simboleggiare la fatica della migrazione, sono presenti anche negli spazi interni della Villa, con un gruppo di cinque sculture in bronzo placcato oro e argento, e un gruppo di sculture di gesso bianco. Entrambi i gruppi di cavalli si pongono in ideale dialogo con quelli millenari rappresentati nei celebri mosaici pavimentali della Villa, fiere creature simbolo di maestosità, potenza e gloria terrena.

Oltre a quelle della Villa Romana del Casale, ma sempre all’interno dell’area archeologica, altre 212 opere, cavalli in gesso scolpiti da Aceves, sono presenti nei centri abitati dei quatro Comuni presenti nel Parco di Morgantina. Ognuno di loro, infatti, ospita circa cinquanta opere, evocando un antico legame che unisce l’animale alla cultura popolare siciliana, tanto da esserne diventato il simbolo, insieme al carretto.

 

La mostra è aperta al pubblico tutti i giorni, con orari differenti per ogni Comune.

Per informazioni e prenotazioni: Tel. (+39) 380 7841266. Mail: booking@renexhibitions.com.

 

In copertina: Gustavo Aceves, Cavallo gesso, 3

 

All’interno: Gustavo Aceves, Il Cavallo della Vera Croce

 

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