Etichette alimentari difficili da capire

Autore:
Redazione
22/01/2016 - 09:28

il filosofo Feuerbach  correttamente scrisse che “siamo quello che mangiamo”; oggi sempre più autorevoli fonti scientifiche confermano questo assunto, consapevoli che il cibo influenza non solo il fisico ma anche la coscienza ed il modo di pensare Dalla composizione degli ingredienti agroalimentari alla loro trasformazione artigianale o industriale, dall’arte culinaria alle tecniche di cottura, per terminare con il pasto e la sua  digestione, un filo di sapore e tradizione accompagna da sempre le qualità nutrizionali degli alimenti, creando intorno a questo settore un ambito veramente fra i più strutturati che la nostra cultura conosca.

Conoscere i prodotti chimici presenti negli alimenti, il loro nome e la loro pericolosità ci permette di fare scelte informate e consapevoli rispetto a cosa mettere nel nostro piatto. Oggi ci rendiamo conto che il cibo non è più così naturale. Gli anziani raccontano i sapori di un'epoca passata e la genuinità di cibi che oggi non si trovano più.

E’ importante  sapere quali additivi vengono impiegati nel cibo e poi comprendere anche a cosa servono e se possono essere dannosi per la salute.

Per diverse ragioni una serie di prodotti chimici di sintesi finisce nei nostri piatti:  quelli che leggiamo dalle etichette,  quelli che non scrivono sulle etichette ed infine quelli che indirettamente arrivano dall’inquinamento ambientale.  La legge consente un uso moderato di additivi a patto che non minaccino di ledere la salute dei consumatori, stabilendo i limiti massimi di utilizzo per ciascuna di queste sostanze in base alle conoscenze scientifiche acquisite.

Leggendo le etichette risulta veramente difficile capire cosa ingeriamo, ci imbattiamo in codici e sigle che solo con l’aiuto di internet scopriremo, forse, cosa realmente sono. Le etichette dovrebbero contenere informazioni chiare e complete per chiunque legga.  C’è da chiedersi anche quali siano stati i criteri scientifici utilizzati per dichiarare un additivo inoffensivo entro certe dosi.  A differenza di un tempo, oggi davvero non sappiamo cosa mangiamo ed è per questo che adottare un sistema nutrizionale che tenga conto del principio della naturalità è fondamentale. Non possiamo negare che gli additivi alimentari rivestono un ruolo importante nella complessa catena della moderna produzione alimentare. La gamma e la scelta di alimenti non è mai stata così ampia, in termini di disponibilità nei supermercati, nei negozi di alimentari specializzati e nella ristorazione.

Gli additivi alimentari svolgono svariate funzioni che sono spesso date per scontate. Gli additivi alimentari sono utilizzati per conservare la qualità e le caratteristiche degli alimenti  e mantenere il cibo nutriente e appetitoso dal campo alla tavola. Esistono additivi che esaltano o accentuano le caratteristiche sensoriali, limitano, ritardano o arrestano la crescita di pericolosi microrganismi (es. batteri, lieviti, muffe) che sono presenti o che si introducono nel cibo, prevenendone il deperimento o la tossicità. Sono utilizzati, per esempio, nei prodotti da forno, nel vino, nel formaggio, nelle carni salate, nei succhi di frutta e nella margarina.

Gli additivi sono impiegati però anche per conferire determinate caratteristiche agli alimenti, soprattutto se questi non sono di grande qualità, per migliorarne la consistenza e contribuire ai loro processi di produzione . Il colore, per esempio, è una delle principali caratteristiche sensoriali ed ha un ruolo importante nel rendere un alimento  ben accetto o sgradito. L’aggiunta del colore può quindi apparire, agli occhi di qualcuno, una esigenza di natura puramente estetica, ma non vi sono dubbi sul fatto che il colore sia oggi, purtoppo, un fattore importante nella percezione, da parte del consumatore, dell’alimento stesso e finisce con l'essere associato ad un determinato sapore o ad una specifica intensità di sapore. I coloranti, come esche, sono quindi utilizzati sia per aggiungere o ripristinare il colore in un alimento, sia per migliorarne così l’attrattiva visiva e soddisfare le aspettative del consumatore. Alcuni coloranti vengono usati come semplice decorazione estetica su torte e prodotti di pasticceria.

Rimane tuttavia inaccettabile che additivi e coloranti siano utilizzati per mascherare o nascondere la scarsa qualità delle materie prime utilizzate e dei processi di produzione, come altrettanto inaccettabile è che il consumatore scelga il cibo apprezzando il colore o il gusto artificiale.

A cura di Piero Di Marino

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