Segnalato prezzemolo italiano contaminato da pericoloso pesticida

Autore:
Redazione
24/05/2021 - 04:46

È scattato lo scorso 19 maggio l’allarme per una partita di prezzemolo italiano contaminato da Linuron, un erbicida che, usato per controllare la crescita di erba ed erbe infestanti allo scopo di sostenere la crescita di colture come la soia, è stato classificato, sulla base di studi sugli animali, come probabile cancerogeno.

L’allarme è stato notificato dalla Germania sul portale del Sistema di Allerta Rapido per Alimenti e Mangimi (RASFF - Rapid Alert System for Food and Feed), una rete europea che consente di condividere con maggiore efficienza le informazioni relative a gravi rischi per la salute derivanti da alimenti e mangimi.

Le analisi effettuate sulla partita arrivata in Germania lo scorso marzo hanno evidenziato una concentrazione di Linuron pari a 0,11 mg/kg - ppm (con margine di incertezza +/- 0,06) mentre il Regolamento UE N. 58 del 2019 in pratica vieta la sostanza sul prezzemolo in quanto la ammette solo ad una concentrazione di 0,01 ppm (parti per milione), ovvero il limite di rilevabilità tecnica.

Della partita incriminata non si conoscono il lotto e la marca del produttore, dati che non vengono divulgati dal RASFF, ma si presume che sia stata ritirata dal mercato sia in Italia che altrove.

In ogni caso, a dimostrazione di quanto sia potenzialmente pericoloso il Linuron, possiamo aggiungere che tale erbicida è considerato tossico per la riproduzione dal Regolamento CE N. 1272 del 2008 e dal 2016 sospetto mutageno dall’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA - European Chemicals Agency). Inoltre, l’Agenzia Statunitense per la Protezione dell’Ambiente (EPA - Environmental Protection Agency) nel 2015 ha precisato che il Linuron è un possibile cancerogeno, mentre non mancano evidenze per classificarlo anche come possibile interferente endocrino. Non è per caso, quindi, che nel gennaio 2017 sia stato vietato dal Comitato Permanente per Piante, Animali, Alimenti e Mangimi (SCoPAFF - Standing Committee on Plants, Animals, Food and Feed) della Direzione Generale Salute e Sicurezza Alimentare della Commissione Europea.

In conclusione, la segnalazione fatta dalla Germania pone certamente interrogativi inquietanti dato che parliamo di un erbicida a cui non è stata rinnovata l’approvazione normativa e che, almeno in teoria, non dovrebbe trovarsi neppure in commercio.

 

Foto di copertina: Pixabay

 

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