Anche brevi periodi di inattività fisica sono dannosi per salute
Anche brevi periodi di interruzione dell'attività fisica hanno un effetto negativo sulla salute. Da qui l'importanza di mantenersi fisicamente attivi in modo continuativo.
È quanto emerge da uno studio delle Università di Newcastle e Liverpool, in Gran Bretagna, presentato al 55° Congresso dell'Associazione Europea per lo Studio del Diabete (EASD).
È noto che una vita sedentaria e poca attività fisica determinano un rischio significativamente maggiore di problemi metabolici, come obesità, resistenza all'insulina, diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari. L'obiettivo del lavoro, spiegano i ricercatori, era verificare se tali effetti avversi iniziano a manifestarsi in soggetti precedentemente attivi già dopo un periodo di appena 14 giorni di ridotto esercizio fisico.
Lo studio ha affettivamente evidenziato un peggioramento dei vari parametri già dopo tale periodo di ridotto movimento: la funzione cardiovascolare, ad esempio, è diminuita dell'1,8% dopo 14 giorni di relativa inattività, ritornando però ai precedenti livelli di normalità 14 giorni dopo aver ripreso il normale esercizio fisico. Parallelamente, affermano i ricercatori, il grasso corporeo totale, la circonferenza della vita, il grasso del fegato, la sensibilità all'insulina e la funzione cardiorespiratoria erano tutte influenzate negativamente dalla riduzione di attività fisica di 14 giorni, pur ritornando a livelli di base una volta ripreso a fare sport.
Per questo, concludono, «i messaggi di salute pubblica dovrebbero enfatizzare l'effetto dannoso di periodi anche limitati di inattività fisica. Le persone dovrebbero cioè essere incoraggiate ad aumentare l'esercizio fisico in ogni modo possibile».
(ANSA)
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