Salute e grani antichi siciliani protagonisti a Catania

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Redazione
18/04/2016 - 10:51

CATANIA – Un momento di analisi, incontro e riflessione su un tema di crescente importanza ma anche un grande successo di pubblico: è stato questo, e molto di più, il convegno su “Grani antichi siciliani: ambiente e salute” che si è svolto venerdì 15 aprile nella prestigiosa location di Palazzo della Cultura a Catania.

L'evento, organizzato da A.D.A.S. Associazione per la Difesa dell'Ambiente e della Salute Onlus, con il patrocinio della Regione Sicilia e del Comune di Catania, ha portato al centro dell'attenzione i temi della salute, del cibo, dell'ambiente e di una straordinaria risorsa isolana da riscoprire: i grani antichi siciliani.

Di questo prezioso patrimonio isolano si torna a discutere sempre più negli ambienti scientifici, tra coloro che hanno a cuore la salute e l'ambiente, nel mondo dell'agricoltura sostenibile. Molti imprenditori coraggiosi si sono messi in gioco, puntando sulla coltivazione di grani antichi siciliani per produrre pasta, pane e tante altre specialità che reclamano il giusto spazio nel panorama italiano. Per questo motivo l'incontro catanese di venerdì ha suscitato un interesse ampio e partecipato, trasversale rispetto alle componenti sociali della cittadinanza.

A moderare l'evento è stata la presidente e fondatrice di A.D.A.S. Onlus, Marisa Falcone, che si è detta molto “soddisfatta per l'ampia e costruttiva partecipazione, per un evento che ha messo al centro la salute, la tradizione e l'ambiente. L'Associazione, attiva in tutta Italia, con questo evento ha dato il via al progetto informativo 'Buon cibo buona salute' sulla corretta alimentazione basata sul consumo di cibi rigorosamente bio. Auspichiamo un tavolo tecnico regionale e ministeriale multidisciplinare e puntiamo alla collaborazione con le istituzioni e il mondo della scuola per veicolare questi importanti messaggi e mettere in piedi percorsi condivisi. Mi piace ricordare, soprattutto, che questo convegno ha soltanto aperto un dibattito ed un dialogo proficui che non si concluderanno certamente oggi ma daranno spazio a sviluppi futuri e iniziative importanti su vari fronti”.

Ma di cosa parliamo, in sintesi, quando ci riferiamo ai grani antichi siciliani? I grani duri antichi siciliani o varietà locali di grani siciliani sono una serie di 52 varietà di grani autoctoni della Sicilia, su un totale di alcune centinaia presenti in tutta Italia, pressochè scomparsi perché poco adatti alle moderne coltivazioni industriali che utilizzano processi meccanizzati e impiegano pesticidi e fertilizzanti. Parliamo, dunque, di frumenti coltivati prima della cosiddetta rivoluzione verde, quando le coltivazioni venivano effettuate con seme non geneticamente modificato. A differenza dei grani moderni, i siciliani antichi sono salutari, ricchi di proprietà benefiche e a bassissimo contenuto di glutine. Fattore decisivo per una scelta consapevole dei consumatori, all'insegna della salute.

Il convegno ha offerto preziosi contributi

da parte di esperti del settore e dalla viva voce di chi ha deciso di mettersi in gioco coltivando questi antichi portatori di benessere. Ricco, dunque, il parterre di relatori, con Gianfranco Venora (Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia Caltagirone) ad introdurre il tema de “I frumenti siciliani”, grazie ad un ampio patrimonio di studi e pubblicazioni che ha attinto dallo straordinario lavoro della Stazione: “I frumenti antichi siciliani sono stati conservati consentendo di preservare la nostra biodiversità, grazie ad un'opera incessante di catalogazione. Abbiamo arricchito costantemente i lavori, e questo ci ha anche permesso di studiare tutte le varietà con un catalogo di oltre 250 grani e 50 leguminose siciliane. Bisogna conservare i semi per disporre di una base per progetti futuri di sistemi agricoli sostenibili. Oggi dobbiamo puntare alla diversificazione dei prodotti locali e alla riscoperta di quei sapori, degli aromi, dei profumi originali e delle proprietà benefiche dei nostri frumenti”.

Focus sulla salute con l'intervento di Antonio Milici, medico neurologo e neuropsichiatra, che nella sua relazione su “Epigenetica e grani antichi” ha puntato l'attenzione sulla connessione tra determinate patologie e le diffuse scelte alimentari di oggi: “C'è un legame strettissimo tra malattie del sistema nervoso e alimentazione. Questo incontro, centrato sulla salute, verte su un argomento molto attuale e l'epigenetica, che studia le mutazioni genetiche e la trasmissione di caratteri ereditari non attribuibili direttamente alla sequenza del DNA, trova in questo campo una notevole applicazione. I nostri grani antichi portano benessere, sono ricchi di antiinfiammatori e antiossidanti, ed è ormai assodato che le infiammazioni sono alla base di molte malattie psichiatriche e neurologiche”.

Giuseppe Li Rosi (presidente “Simenza cumpagnia siciliana sementi contadine”), da molti definito “il poeta del grano”, ha affrontato il tema “La nostra 'Simenza', Storia e ricchezza”: “L'Associazione Simenza è composta da agricoltori siciliani che vogliono studiare la bio-diversitá, tramite l'incontro e l'evoluzione e sfruttarla per una svolta decisiva nella nostra magnifica cultura della Terra. C'è uno spirito di connessione tra noi ed essa, l'Uomo partecipa alla creazione. È sempre più impellente la necessità di dire 'no' ai grani modificati in favore di quelli antichi siciliani. Dobbiamo scegliere di mangiare prodotti sani. Parlate con i contadini, venite in campagna, spostiamo assieme le 'balle' che ci sono state raccontate fino ad oggi sull'agricoltura”.

Dopo le relazioni si sono susseguiti gli interventi programmati a cura di Alfio Furnari (presidente AIAB) che ha sviluppato il focus su “Buona terra buon cibo buona salute. L'agricoltura biologica sostenibile per la salute globale”, di Ambrogio Vario (Vice-Presidente Slow Food Sicilia) che ha parlato di “Tracciabilità partecipata nella filiera dei grani antichi”, di Franco Vescera (Coordinatore Expo Granicoltura, Grani Antichi e Panificazione) su “Tradizione, Valorizzazione, Innovazione: I grani di Sicilia sul palcoscenico dell'Expo di Milano” e di Salvatore Cacciola (Presidente de “La Rete delle Fattorie Sociali” Regione Sicilia) sul tema de “Il cibo sano, buono e siciliano: le esperienze di educazione alimentare nelle fattorie sociali”. Le conclusioni sono state affidate a Paolo Guarnaccia, agronomo e docente di Agricoltura Biologica alla facoltà di Agraria.

È emersa nettamente l'esigenza di sviluppare percorsi strutturati di agricoltura biologica, di qualificare l'offerta per i consumatori, portare nelle scuole corsi di educazione alimentare e cibi bio nelle mense, combattere le mistificazioni culturali e le contraffazione dei prodotti per una spinta decisa verso la riappropriazione di un patrimonio inestimabile siciliano di grani e prodotti buoni, salutari e dalla filiera controllata. Spazio, infine, ad un vivace dibattito con il pubblico e alla degustazione di prodotti siciliani bio a base di grani antichi accompagnati da olio extravergine, spremute di agrumi e vini offerti da aziende di coraggiosi e bravi produttori locali.

Ma questo successo, grazie al lavoro di A.D.A.S. e di chi ama la salute, l'ambiente e il cibo sano, non è che l'inizio di un lungo ciclo di incontri ed eventi alla riscoperta di un vero tesoro siciliano.

 

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